Il robot sempre più presente nelle sale operatorie del Mazzini

Urologia, ginecologia, chirurgia generale e toracica hanno incrementato il ricorso a ‘daVinci Xi’ in 139 interventi in 5 mesi. Esperienza allargata anche ai tre ospedali spoke

TERAMO – Al Mazzini di Teramo l’utilizzo del robot in sala operatoria per eseguire interventi chirurgici mini-invasivi è sempre più diffuso. In cinque mesi dal suo ingresso in sala, con la piattaforma robotica ‘da Vinci Xi’ ne sono stati eseguiti 139, con un trend in ascesa costante: sono stati 16 nel mese di gennaio, 17 a febbraio, 25 a marzo, 34 ad aprile e 47 a maggio.

Il robot in questione consente di ottimizzare e implementare quelli che da sempre sono i benefici della laparoscopia tradizionale (minor stress chirurgico, tempi di recupero più rapidi, minor dolore postoperatorio e miglior risultato estetico), grazie a una visione tridimensionale, una migliore esposizione del campo operatorio, movimenti degli strumenti che riproducono quelli del polso e facilitazione nell’applicazione delle suture.

L’utilizzo del robot si colloca nella propensione della nostra Asl a un’innovazione continua, con l’adozione di nuovi macchinari e tecniche. In questo caso  l’utilizzo del robot – spiega il direttore generale Maurizio Di Giosia – ci consente di minimizzare il trauma e ridurre i giorni di degenza ospedaliera al paziente. Il nostro obiettivo finale è aumentare sempre più la qualità dell’assistenza sanitaria e quindi i benefici per il malato. E’ un obiettivo che perseguiamo con convinzione ora ma anche per il futuroInoltre il suo utilizzo è esteso anche alle chirurgie degli ospedali spoke in modo da far accedere diversi professionisti e diverse unità operative a tale metodica. A maggio – conclude Di Giosia -, si è svolta una prima seduta della chirurgia generale di Sant’Omero, diretta da Mario Cicconi, e ora si proseguirà con le chirurgie di Atri e Giulianova“.

Sono quattro le specialistiche che per ora operano con l’utilizzo del daVinci Xi: chirurgia generale, chirurgia toracica, urologia e ginecologia. L’incremento del ricorso alla metodica robotizzata ha fatto segnare evidenti risultati: è stata l’urologia, con il suo 34% in più (47 interventi), a segnare l’aumento maggiore, seguita dalla ginecologia (+25%, con 42 interventi), dalla chirurgia generale (+25%, 35) e dalla chirurgia toracica (+11%, 15). 

La chirurgia generale di Teramo, che già possiede un’ampia esperienza di tecnica mini-invasiva applicata alla chirurgia oncologica dell’apparato digerente, esegue oggi con risultati eccellenti, nei pazienti candidabili  a questo tipo di approccio chirurgico, tutti i tipi di resezione del colon e del retto sia per tumore che per malattie benigne; sono stati trattati anche alcuni tumori dello stomaco e difetti della parete addominale – spiega Ettore Colangelo, direttore della unità operativa di chirurgia generale -. E’ inoltre da menzionare il caso di un tumore primitivo a carico del lobo di Spigelio del fegato (uno dei segmenti “difficili”) asportato completamente con tecnica robotica e dimettendo il paziente in ottime condizioni cliniche dopo soli 4 giorni di degenza“. Tale intervento, di non comune riscontro, rappresenta il primo caso eseguito in regione e testimonia la particolare esperienza dell’equipe diretta da Colangelo nella gestione delle patologie epato-bilio-pancreatiche anche in ambito mini-invasivo. 

La chirurgia mininvasiva robotica trova ampio utilizzo anche in chirurgia toracica: “La nostra Unità operativa – osserva il direttore Duilio Divisiha integrato l’utilizzo del robot ‘daVinci Xi’ nella programmazione operatoria nell’aprile 2024, evidenziando alcuni vantaggi rispetto alla Vats (toracoscopia video-assistita) e alla Msam (minitoracotomia con risparmio muscolare). La visualizzazione video magnificata e 3D delle strutture anatomiche consente un’alta definizione delle stesse, ausilio per il chirurgo sia nella dissezione delle componenti vascolari (si tratta di una chirurgia maggiore sui “grossi vasi”) sia nell’accurata determinazione dei margini di resezione. Inoltre, i bracci robotici consentono movimenti a 360°, inibendo ogni possibile tremore naturale. Complessivamente, la riduzione della reattività pleurica, di eventuali fonti di sanguinamento e del dolore consente una rapida ripresa funzionale postoperatoria”. 

L’urologia al momento è la branca in cui il ‘daVinci Xi’ trova la maggiore applicazione: “Consente un approccio tecnologicamente avanzato e mini invasivo per il trattamento di tutte le patologie urologiche neoplastiche e funzionali con innumerevoli benefici pre-intra-post operatori, sia per il paziente che dal punto di vista clinico – fanno notare il direttore facente funzione del reparto del Mazzini Guevar Maselli e Federico Narcisi, responsabile della Unità semplice dipartimentale di urologia e andrologia di Atri -“.

Notevoli applicazioni anche in ginecologia. “E’ un’opportunità per i chirurghi e per i pazienti: oltre all’accuratezza del gesto chirurgico la tecnologia robotica riduce i tempi di ospedalizzazione – afferma Alessandro Santarelli, direttore dell’unità operativa -. In ambito ginecologico permette di trattare prevalentemente pazienti affette da patologia oncologica ma senza tralasciare altre patologie, è molto vantaggiosa anche per la gestione chirurgica delle pazienti obese”.

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